COME SI USA UN CAVO COASSIALE Le caratteristiche elettriche di un cavo coassiale dipendono fortemente dalla struttura geometrica delle parti interne. Di conseguenza è indispensabile che queste non vengano alterate durante la manipolazione e la messa in posa. Un cavo coassiale schiacciato, tirato in modo improprio o con curvature eccessive, sicuramente non funzionerà più correttamente. Quel che è peggio è che il difetto è incontrollabile e comunque è riscontrabile solo a cablaggio terminato. Questo comporta inevitabilmente il rifacimento del lavoro con perdite di tempo e denaro. Nella maggiore parte dei casi, il luogo in cui si opera non è propriamente confortevole es. tetti, soffitte basse, sopra a scale ecc. e può capitare che si calpesti il cavo o si formino nodi. Illustreremo in questa sezione come utilizzare al meglio il cavo coassiale in modo che mantenga inalterate le caratteristiche dichiarate, garantendo una distribuzione perfetta del segnale. CONFEZIONE I cavi coassiali M&P sono confezionati in modo da poter essere svolti nel modo più corretto. Da evitare assolutamente di svolgere il cavo coassiale dall’interno della matassa, in questo modo si forma una spirale che può creare danni al nastro interno e nel peggiore dei casi formare nodi con danni consistenti all’impedenza. Consigliamo vivamente di utilizzare appositi svolgicavo, come il nostro ARIANNA o similari, per evitare la formazione di nodi e schiacciature. La procedura più corretta è quella di inserire la matassa nello svolgicavo (ad esempio il nostro “ARIANNA”). Ciò faciliterà di molto lo svolgimento corretto ed agevole del cavo coassiale (anche in mancanza di collaboratori). In assenza dello svolgicavo, è consigliabile infilare entrambi gli avambracci all’interno della matassa, e roteare la stessa allo scopo di far depositare a terra una quantità sufficiente di cavo. L’operazione risulterà più agevole in presenza di un collaboratore. In caso di cavo in bobina, utilizzare il cavalletto. Evitare assolutamente di appoggiare la bobina in modo orizzontale a terra, sfilando il cavo a spirale e ruotandolo dell’esterno. I NODI CAUSATI DAL CAVO SVOLTO A SPIRALE, SONO SEMPRE DA EVITARE!!! GRAFICO Impedenza - PRIMA DEI NODI GRAFICO Impedenza - DOPO I NODI TABELLA A SINISTRA: Attenuazione originaria TABELLA A DESTRA: Attenuazione cavo danneggiato da noi PASSAGGIO IN CANALETTA L’inserimento nelle canalette interne (corrugato), è senza alcun dubbio l’evento più stressante per il cavo coassiale. (e per l’installatore). Infatti questo viene tirato con una forza che in alcuni casi può essere di diversi Kg. (vedi capitolo “sostituzione di un vecchio cavo). Tutti i materiali sottoposti ad una trazione, tendono ad allungarsi con conseguente assottigliamento. Se questo accade al cavo coassiale, specialmente al conduttore o al dielettrico, attenuazione ed impedenza subiranno inevitabilmente variazioni negative. Il miglior modo per “tirare” un cavo coassiale dentro un corrugato, è agganciarlo alla sonda o al cavo coassiale preesistente, tramite conduttore centrale, nastro e treccia uniti saldamente tra loro e nastrati diligentemente. NO OK Con questo metodo, la forza da esercitare deve però essere inferiore, in quanto non si usufruisce della robustezza aggiuntiva della guaina, la cui resistenza meccanica, nei cavi coassiale M&P, è particolarmente curata. Inoltre, scegliendo i cavi coassiali della serie Elite di M&P, in virtù della robustissima treccia con struttura a 24 SPOLE, (con un 50% in più di incroci), si ha un’ulteriore garanzia di tenuta meccanica eccezionale. Per verificare il risultato finale dei nostri progetti, non ci siamo accontentati solo dei test di laboratorio, ma abbiamo voluto misurare la risposta elettrica del cavo coassiale dopo averlo stressato esattamente come accade in un cantiere, dove la forza di trazione fatta con strattonamenti, non è certamente costante come quella di una macchina calibrata da laboratorio. Il risultato ha messo definitivamente il sigillo di qualità al nostro impegno e filosofia aziendale. TEST TRAZIONE DEL CAVO Le proprietà meccaniche della lega alluminio-magnesio fanno si che il cavo coassiale non subisca allungamenti fino al punto di rottura stesso. Cavo coassiale 5mm in alluminio/magnesio - test 20 Kg Cavo coassiale 5mm in rame stagnato - test 20 Kg Le caratteristiche elettriche del cavo coassiale in alluminio-magnesio restano invariate fino allo strappo del cavo. Con i cavi coassiali in rame stagnato il degrado è progressivo e l’alterazione meccanica che il cavo subisce, va a compromettere le caratteristiche elettriche originarie. Test trazione del solo conduttore interno: a soli 13 Kg il conduttore si allunga di circa 15cm. Aa questo punto anche se il cavo non si è strappato tutti i parametri elettrici sono saltati. Montiamo nei nostri cavi coassiali Elite rame particolarmente tenero, (ben ricotto). La sua morbidezza è compensata dalla durezza della treccia. La morbidezza del conduttore interno non prende il sopravvento sul dielettrico in caso di curve strette nelle canaline. Con il CCS (acciaio ramato) avviene esattamente il contrario. Un conduttore da 0.81 mm in CCS può sostenere trazioni fino a 19 Kg senza strappi o allungamenti. Tuttavia anche se fisicamente il cavo coassiale è perfettamente integro, i dati elettrici sono fuori norma. Inoltre per lo stesso principio, un angolo di 90° su un cavo in ccs compromette definitivamente il suo funzionamento. Impedenza originaria cavo 5 mm in CCS Impedenza dopo tiraggio con 20 Kg (treccia, nastro e conduttore centrale legati fra loro) (La linea viola indica la tolleranza di 75 Ohm ± 3 Ohm. Notare come sia stata già pesantemente compromessa.) Curva cavo coassiale a 90° Impedenza dopo piegatura a 90° Nel caso di posa a vista del cavo coassiale, utilizzare fascette o passacavo appropriati. Sono da evitare gli “sparapunte” in quanto si formano nel cavo delle strozzature ad anello, con conseguenze disastrose per l’SRL. Negli angoli di muro, o sopra le porte o infissi, evitare di fare angoli stretti: anche in questo caso è necessario rispettare il raggio minimo di curvatura dichiarato nel nostro catalogo o scheda tecnica. Nelle canalette esterne, non si ha lo svantaggio di dover tirare il cavo coassiale, ma tuttavia è necessario nelle curve avere determinate accortezze evitando angoli a 90 gradi. INTESTAZIONE DEL CAVO Anche questa operazione deve essere eseguita a regola d’arte, poiché è un punto critico dove si possono formare perdite, disadattamenti o interferenze. Nel nostro laboratorio abbiamo effettuato tutte le prove secondo le normativa CE, per la misura dell’efficienza di schermatura dei cavi. Successivamente abbiamo voluto verificare il comportamento dei connettori nello stesso ambito. Ebbene, in presenza di un connettore di medio/bassa qualità, l’efficienza di schermatura scende da 100 dB fino a 70 dB, vale a dire che in quel punto l’impianto rimane esposto alle interferenze esterne. Un buon connettore invece può garantire anche oltre 100 dB di efficienza di schermatura (PPC). Chiaramente è indispensabile che questo sia montato correttamente e ben stretto nel punto di raccordo. Un buon connettore inoltre protegge la connessione dall’umidità e dall’ossido. Nel mercato sono disponibili diversi modelli di connettori. Vista la poca incidenza che questi hanno nel costo totale dell’impianto, consigliamo di utilizzare connettori a compressione di eccellente qualità come i PPC. In questo modo è possibile anche effettuare delle giunte senza compromettere alcun parametro elettrico. ATTENUAZIONE DI SCHERMATURA e IMPEDENZA DI TRASFERIMENTO DEL DIGISAT 5 ELITE CON VARIE TIPOLOGIE DI CONNETTORI.. MISURE CON CONNETTORE DA LABORATORIO Come si può vedere la norma è più restrittiva alle basse frequenze dove i disturbi impulsivi sono più dannosi. Si evince chiaramente l’elevata stabilità e costanza di questo cavo su tutte le frequenze. Le righe colorate indicano i limiti imposti dalla normativa EN 50117. MISURE CON CONNETTORE A COMPRESSIONE PPC I valori peggiorano pur rimanendo perfettamente entro i parametri stabiliti dalla normativa. MISURE CON CONNETTORE “F” A VITE Come si può vedere la norma è più restrittiva alle basse frequenze dove i disturbi impulsivi sono più dannosi. LA PRESA UTENTE E’ l’ultimo elemento dell’impianto di distribuzione, ed in genere è il punto in cui il cavo subisce delle torsioni inappropriate, con curvature a volte di 90°. Le probabilità che nella curva di attenuazione si formino dei “Notch” negativi è alta. Nei nuovi impianti fortunatamente le scatole ad incasso sono più grandi e questo facilita il lavoro degli antennisti, consentendo di poter adattare il cavo con una curva più consona alla sua struttura. Per quanto riguarda gli impianti datati, si raccomanda di fare la massima attenzione affinché il cavo non faccia pieghe eccessivamente strette o venga schiacciato all’interno della presa. Allo scopo i cavi coassiali più caldamente consigliati sono quelli da 5 mm.